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Nel 1352, all'interno di una piccola chiesa a metà della salita del colle dell'Osservanza a Bologna, una confraternita di devoti alla Vergine commissionava a Vitale degli Equi, il pittore più geniale della città, un misterioso affresco: Maria, addormentata su un candido letto, vedeva in sogno uscirle dal grembo un albero e in cima al più alto ramo stava Cristo crocifisso. Un'immagine di straordinaria forza emotiva e simbolica, lontana dalla più familiare tradizione iconografica cristiana. Solo altri tre dipinti, di poco successivi, avrebbero nuovamente raffigurato il sogno della Vergine, motivo che presto scomparve, portando con sé il ricordo del suo vero significato e della sua originaria fonte di ispirazione. Tra gli oscuri dettagli che accompagnano ilsonno di Maria è una figura femminile intenta nella lettura di un testo. Forse la fonte del sogno? O forse un'antica preghiera-amuleto che racconta della visione onirica di Maria e che, tra devozione e scaramanzia, si tramanda da secoli, giungendo fino alla lontana Russia. Nel volume monografico è raccolto tutto quanto si conosce attorno a questa enigmatica immagine, tracciando uno scenario inedito che riconduce alla Bologna del Trecento, allo straordinario scritto di un anonimo padre domenicano e al fervido ventre della piccola chiesa di Mezzaratta, che una confraternita di laici volle dedicare al mistero della maternità di Maria.